Calcolosi renale
› I calcoli si formano nelle vie urinarie quando i cristalli contenuti nelle urine che precipitano e si aggregano;
› Nel momento in cui si crea un ostacolo al deflusso di urine dal rene si ha la cosiddetta “colica renale”;
› In alcuni casi l’organismo è in grado di eliminarli da solo;
› Quando questo non è possibile può essere necessario ricorrere trattamenti farmacologici e alla chirurgia mininvasiva.
Ipertrofia prostatica benigna
› In circa l’80% degli uomini, a partire generalmente dalla quarta decade di vita, si assiste a una fase di crescita della prostata che interessa principalmente la regione periuretrale che può determinare lo sviluppo di sintomi irritativi e/o ostruttivi;
› L’ostacolo al deflusso di urina dalla vescica al momento della minzione comporta dapprima la comparsa di sintomi irritativi (urgenza, pollachiuria ecc.) e/o sintomi ostruttivi (mitto ipovalido, mancato svuotamento completo ecc.) con possibile ristagno di urine e sviluppo d’infezioni, calcoli o diverticoli vescicali;
› Il trattamento in quadri non responsivi a terapia medica è generalmente chirurgico per via endoscopica;
› Quando le tecniche mininvasive non risultano effettuabili per le importanti dimensioni dell’adenoma, la chirurgia tradizionale può essere indicata.
Fimosi
› La fimosi è data da un restringimento del prepuzio tale da impedire il corretto scorrimento di questi sul glande. Questo rende difficile praticare un'adeguata igiene con possibili conseguenti infezioni locali;
› Questo può determinare difficoltà nell'urinare, dolore durante le erezioni e disturbi nei rapporti sessuali;
› Se il trattamento medico non risolve il problema l’intervento chirurgico può rendersi necessario.
Idrocele
› L’idrocele, è una raccolta di liquido all’interno dei due foglietti della vaginale propria
del testicolo;
› L’idrocele primario è una patologia congenita che si sviluppa quando il condotto che
unisce la cavità addominale con lo scroto non si richiude una volta avvenuto il
passaggio del testicolo;
› L’idrocele secondario può essere idiopatico o crearsi come conseguenza di un
trauma o di un’infiammazione;
› Il trattamento chirurgico prevede una piccola incisione scrotale che permetta la
fuoriuscita del liquido e la contestuale resezione ed eversione della tunica vaginale.
Varicocele
› Il varicocele nel maschio è una patologia caratterizzata da una dilatazione delle vene
testicolari (o spermatiche) che hanno il compito di drenare il sangue dal testicolo;
› Può risultare asintomatico o dare dolore sordo testicolare o senso di pesantezza a
livello scrotale con una dilatazione venosa palpabile che può talora determinare una
riduzione volumetrica del testicolo interessato rispetto al controlaterale;
› Lo scarso drenaggio di sangue dal testicolo determina un’alterazione delle
condizioni ideali per la crescita e la maturazione di spermatozoi;
› Lo spermiogramma permette di evidenziare il numero, la vitalità, la motilità e
morfologia degli spermatozoi;
› Le tecniche più utilizzate per la correzione del varicocele sono la legatura delle vene
spermatiche per via sub-inguinale e la sclerotizzazione anterograda secondo Tauber,
quest’ultima opzione spesso dedicata ai pazienti con varicocele recidivo.
Tumore della prostata
› Il tumore della prostata rappresenta la più frequente neoplasia diagnosticata nel
sesso maschile;
› Nella grande maggioranza dei casi risulta asintomatico, almeno nelle fasi iniziali, di
solito il paziente si presenta in ambulatorio con un aumento del PSA (antigene
prostatico specifico);
› Risultano determinanti nel porre un solido sospetto diagnostico l’esplorazione
rettale e, se necessario, l’esecuzione di una risonanza magnetica. La diagnosi è solo
istologica e viene fatta con la biopsia prostatica;
› La prostatectomia radicale risulta l’intervento gold standard e permette
l'asportazione della ghiandola prostatica mirando a preservare la continenza e
(quando indicato e possibile) la potenza sessuale.
Tumore vescicale
› La disuria, la pollachiuria, ma soprattutto l’ematuria (sangue nelle urine) sono
disturbi che possono essere associati alla presenza di neoplasia vescicale;
› L’ecografia dell’addome completo a vescica piena (che permette anche uno studio
dell’alta via escretrice) e la cistoscopia sono gli esami cardine per la diagnosi di
neoplasia vescicale;
› La citologia urinaria su 3 campioni per la ricerca di lesioni piatte o dell’alta via (anche
se in questo caso la sensibilità è minore) risulta un’indagine importante per porre il
sospetto di neoformazione delle vie escretrici;
› L’Uro-TC permette di studiare le vie urinarie (gold standard per lo studio dell’alta via
escretrice). Permette inoltre di darci informazioni se il tumore si è esteso al di là dei
confini vescicali, se ha creato un ostacolo al deflusso di urina dei reni, o se avesse
coinvolto altri organi addominali;
› La resezione endoscopica transuretrale rappresenta il trattamento studiante e
terapeutico delle neoplasie vescicali. In caso di patologie infiltranti o recidivanti e
non responsive a terapia topica la cistectomia radicale rappresenta il trattamento di
elezione.
Tumore dell’alta via escretrice
› Lo stesso rivestimento (urotelio) della vescica è presente internamente anche
l’uretere, la pelvi e i calici renali. Meno frequentemente rispetto alla vescica, anche
a questi livelli si può sviluppare malattia neoplastica;
› Il primo sospetto diagnostico viene posto generalmente in presenza di ematuria e/o
colica renale dovuta all’ostruzione ureterale da parte di coaguli di sangue;
› L’ecografia dell’addome completo a vescica piena e l’esecuzione di un esame delle
urine e una citologia urinaria su 3 campioni possono essere utili per porre un
sospetto diagnostico;
› L’Uro-TC è l’esame principe per la diagnostica e, se persistono dubbi diagnostici, si
può rendere necessaria l’esecuzione di un’ureteroscopia con biopsia in sala
operatoria, che può essere anche terapeutica in casi selezionati con consensuale
ablazione laser della lesione.
Tumore del rene
› La probabilità di sviluppare neoplasie renali aumenta con il progredire dell’età con
un picco massimo attorno ai 60 anni;
› Risulta tendenzialmente asintomatico e spesso è di riscontro incidentale con
indagini effettuate per altri motivi. Un campanello d'allarme va sempre posto in
presenza di una massa palpabile nell’addome, ematuria o dolore lombare. Questi
ultimi sono generalmente manifestazione di una malattia localmente avanzata;
› Il trattamento di elezione per il tumore del rene è chirurgico eccetto che in casi
selezionati;
› L’indicazione chirurgica è dettata prevalentemente dalle dimensioni, dalla sede,
dalla funzionalità renale e dal performance status del paziente.
Tumore del pene
› La migliore prevenzione del tumore del pene risulta un’adeguata igiene locale a
livello di glande e prepuzio;
› Modifiche del colore o la presenza di escrescenze, piccole ulcerazioni o noduli a
livello di glande e prepuzio richiedono una rapida valutazione specialistica;
› Nei casi di malattia limitata in estensione e superficiale si possono tentare chirurgie
conservative. Nei casi di malattia infiltrante la chirurgia è il trattamento di elezione
cercando di essere più conservativi possibili e mantenendo un adeguato margine di
tessuto macroscopicamente sano;
› In casi di malattia più avanzati si può rendere necessario eseguire anche una
linfadenectomia inguinale.
Tumore del testicolo
› Di solito esordisce tra 20 e 40 anni con un aumento di volume, di consistenza del
testicolo e, talvolta, dolore;
› L’autopalpazione del testicolo risulta quindi fondamentale per una diagnosi precoce
di neoplasia;
› Nei casi di malattia limitata al testicolo, l’intervento di rimozione del testicolo e del
suo funicolo spermatico (orchifunicolectomia) può essere l’unico tipo di trattamento
necessario. Talvolta può essere necessario ricorrere a radioterapia o chemioterapia
(in base all’istologia della lesione);
› In alcuni casi può essere necessario effettuare in seconda battuta una
linfadenectomia retroperitoneale.